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The Anonymous Project - Best Regards

21 marzo 2024

In occasione della Biennale Arte 2024 il Fondaco dei Tedeschi presenta l’installazione Best regards – Anonymous Project di Lee Shulman, dal 17 aprile al 24 novembre.
Creato da Lee Shulman, regista cinematografico e collezionista, The Anonymous Project raccoglie e custodisce diapositive a colori scattate da fotografi non professionisti di tutto il mondo risalenti ad un periodo compreso dagli anni ’30 fino alla metà degli anni ’80. Un’energia straordinaria emerge da questi archivi intimi che documentano compleanni, feste, pranzi, ritrovi tra amici, istanti del quotidiano. I colori accesi e la nitidezza della pellicola Kodachrome catturano momenti familiari e senza tempo che formano il diario caleidoscopico di un’epoca e tracciano i contorni di una memoria collettiva, ordinaria ma preziosa.
Il progetto artistico Best regards - The Anonymous Project è una installazione che pervade tutto il Fondaco dei Tedeschi, snodandosi dalla corte al quarto piano in una pluralità di immagini che accompagnano il visitatore in un viaggio emozionante e intimo nei mitici anni ’60 e ’70. I luoghi, le date, i fotografi e i soggetti rimangono anonimi, raccontando tuttavia storie affascinanti dal sapore universale.

Best Regards – Anonymous Project sarà inaugurata il 17 aprile e sarà aperta al pubblico fino al 24 novembre 2024.
L'esibizione è visitabile ogni giorno negli orari di apertura del negozio.

Nato a Londra, Lee Shulman si è laureato alla Westminster School of Media, Arts and Design con una laurea in film e fotografia. Due anni di regia gli hanno valso numerosi premi sia nel Regno Unito che in Francia. Mentre viveva e lavorava a Parigi, ha fondato The Anonymous Project nel 2017, un progetto artistico di cui è anche il direttore artistico e per il quale raccoglie diapositive a colori da tutto il mondo. Questa vasta collezione vernacolare, una delle più significative e uniche al mondo, ha continuato a crescere sempre di più nel tempo. Lee ha avviato The Anonymous Project comprando casualmente una scatola di diapositive online, innamorandosi immediatamente delle persone e delle storie che ha scoperto attraverso queste piccole finestre sulle vite passate. Una memoria collettiva che era stata dimenticata e ora viene rivitalizzata attraverso mostre, pubblicazioni e progetti artistici collaborativi. La sua mostra 'The House' è stata uno dei momenti salienti del festival di fotografia di Arles nel 2019. Pubblicato nel 2022, il suo ultimo libro Deja View, che combina il suo lavoro con quello del fotografo Martin Parr, è stato acclamato dalla critica ed è stato oggetto di diverse mostre.

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